In un mercato degli affitti in forte crescita ma anche particolarmente complesso come quello italiano, la scelta sulla tipologia di contratto da adottare può essere molto difficile. Per l’affitto di abitazioni si hanno due opzioni principali: contratto a canone libero e contratto a canone concordato. Le due tipologie differiscono per durata e canone.
Il canone concordato riguarda le proprietà di privati concesse in affitto ad uso abitativo, transitorio, a studenti universitari per la durata:
L’importo del canone deve essere compreso in una fascia tra un valore minimo e uno massimo come stabilito negli accordi territoriali (convenzioni locali tra organizzazioni di proprietari e inquilini). All’interno degli accordi territoriali troviamo tutte le indicazioni utili al calcolo del canone sulla base di precisi parametri, quali caratteristiche dell’immobile, ubicazione, e durata del contratto. Questo rappresenta la principale differenza con il canone libero, che prevede la libera contrattazione tra privati e segue i prezzi di mercato (l’obbligo di durata è di 4 anni + eventuale rinnovo di 4)
In generale il canone concordato è più basso rispetto ai prezzi di mercato, non sempre allineati alla reale domanda e accessibili, soprattutto nelle grandi città come Milano e Roma
I vantaggi del canone concordato sono molteplici, e riguardano sia proprietari che inquilini.
A fronte di un canone “calmierato” il proprietario di casa avrà accesso ad agevolazioni fiscali molto vantaggiose, che nella maggior parte dei casi consentono una migliore rendita rispetto al canone libero nel rapporto canone percepito/tasse. Gli sgravi fiscali per proprietari sono:
Il contratto di locazione può essere registrato utilizzando il modello RLI (Registrazione Locazioni Immobili) in tre diversi modi:
L’accordo territoriale per il Comune di Milano prevede la possibilità di affittare singole camere con contratto a canone concordato, determinando la porzione di appartamento destinata ad uso comune. È possibile affittare più camere a persone diverse.
L’accordo territoriale per il Comune di Roma presenta parametri per il calcolo del canone concordato più in linea con i prezzi di mercato. Nel caso in cui si affitti un immobile arredato (come avviene di solito per i contratti transitori), è previsto un aumento del canone fino al 20%.