Se ti sei reso conto dei vantaggi nell’affitto del tuo appartamento e non vuoi perdere altro tempo, di seguito troverai una guida pratica che ti suggerisce tutti i documenti di cui hai bisogno per stipulare il contratto di locazione col tuo futuro inquilino.
Si tratta di un atto formale previsto dalle legge, che richiede alcuni passaggi burocratici. Nulla di difficile. Dai un’occhiata alle indicazioni che ti forniamo e scopri le best practices per procedere alla stipula del contratto di affitto (in forma scritta a pena di nullità) e, subito dopo, alla sua registrazione.
A seconda del tipo di contratto, ci sono alcune differenze. Per esempio la legge regola diversamente il contratto transitorio per studenti da quello turistico. Lo stesso vale per il canone, che può essere libero o concordato. Come stipulare un contratto di affitto?
A parte queste differenze, i documenti da produrre nella prima fase, che andranno allegati all’atto, sono:
Adesso è il momento di passare alla seconda fase, quella della registrazione. È previsto un termine inderogabile: la registrazione del contratto di affitto va effettuata entro 30 giorni dalla sua stipula. Dove? In uno degli uffici dell’Agenzia delle Entrate dislocati nel territorio nazionale. Qui puoi trovare facilmente le varie sedi. L’onere di registrare il contratto di locazione è a carico del proprietario di casa (a partire dal 2016). In questa fase quali sono i documenti necessari? Ti indichiamo gli step da fare:
A questo punto entrambi i contraenti riceveranno la copia del contratto registrato e timbrato o la ricevuta della consegna delle copie, per poi ritirare quella registrata in un secondo momento.
Talvolta le situazioni mutano strada facendo. Il conduttore può far presente una particolare esigenza, oppure può essere il proprietario stesso a far presente la necessità di un cambiamento contrattuale.
Cosa succede nel caso in cui, nell’arco del periodo di locazione, si effettuino modifiche alle clausole, anche mediante integrazioni? Nessun problema. Ciò che conta è che il nuovo atto sia sottoscritto da entrambe le parti. La registrazione delle eventuali modifiche non è obbligatoria, ma consigliata.
La legge effettua una precisazione: sarà obbligatorio registrare l’atto se la modifica pattuita comporta un aumento della base imponibile dell’imposta di registro, il quale – a sua volta – deriva dall’aumento del canone per la locazione mensile dell’appartamento. L’iter burocratico è lo stesso di quello seguito per la registrazione iniziale.
Uno dei casi in cui, invece, la registrazione è facoltativa è quello della riduzione del canone di locazione. Infatti, il cosiddetto Decreto Sblocca Italia (D.L. 133/2014, poi L. 164/2014) all’art. 19 prevede che “la registrazione dell’atto con il quale le parti dispongono esclusivamente la riduzione del canone di un contratto di locazione ancora in essere è esente dalle imposte di registro e di bollo”.